lunedì 14 settembre 2009

Incidenza della relazione istituzionale nella innovazione della Pubblica Amministrazione

Dalla fine degli anni ’90 la visione del legislatore favorevole all’incremento dei momenti di confronto tra pubblica amministrazione e gruppi di interesse resta documentata da un consistente numero di disposizioni normative (esempio: disciplina dell’impatto della regolamentazione - AIR). Tuttavia questa impostazione continua a rimanere minoritaria nella cultura giuridica ed amministrativa del nostro paese. In realtà è assodato che, rispettate determinate precondizioni di autonomia, trasparenza, correttezza e parità di accesso, le rappresentanze dei gruppi di interesse possano fornire un importante apporto conoscitivo e valutativo nei procedimenti di produzione normativa e nella governance, a qualsiasi livello esse si debbano esprimere. Tutto ciò anche in vista della necessità di un’azione di gestione delle problematiche pubbliche sempre più tecnica e specialistica e quindi più “adeguata” ed efficace. Premesso che "la struttura della burocarzia è forse l'elemento di maggiore effetto su ogni specifico processo di policy", in linea di principio si può sostenere che l’apertura dei processi legislativi ed esecutivi alla partecipazione delle rappresentanze di interessi, anche per quanto concerne la stessa semplificazione e riorganizzazione del comparto pubblico può fornire tre essenziali contributi: a) un incremento del know how gestionale nei settori cui è rivolta la struttura amministrativa da riformare, grazie ad una conoscenza dettagliata dei fenomeni sociali ed economici verso i quali la funzione pubblica dovrebbe operare (expertise); b) un apporto di elementi valutativi ex ante concernenti l’efficacia delle decisioni da prendere e le conseguenze che da queste deriverebbero (impatto); c) una funzione di consenso preventivo all’innovazione normativa ed organizzativa, per la composizione di eventuali conflitti ed in modo da evitarne quanto più possibile l'insorgenza (contrattualizzazione delle politiche). Aspetti essenziali (elementari) della dinamica della consultazione. - Partecipazione a gruppi di lavoro, osservatori, organi consultivi pubblico-privato dei rappresentanti delle organizzazioni private interessate; - Incontri, tavoli, workshop periodici sugli aspetti generali dei processi di riforma delle funzioni pubbliche (anche locali), di regolazione e semplificazione ; - Acquisizione di progettualità, proposte o pareri su determinati schemi riorganizzativi o progetti di politiche pubbliche. Il modo in cui l'amministrazione acquista e gestisce le sue conoscenze spesso può essere la chiave di volta per ciò che in concreto può realizzare. N.B. Nel rapporto OCSE del 2001 sul sistema di governo e regolamentazione italiana si sottolineava: “passi importanti debbono ancora essere fatti, soprattutto nella direzione di rafforzare ulteriormente la consultazione pubblica (dei soggetti privati) nel processo di riforma dell'amministrazione statale (.. regionale, locale …) in quanto questo determinerebbe benefici in termini di qualità della regolazione, legittimazione e osservanza delle norme”.

sintesi mbr