sabato 8 agosto 2009

Para-lobbying continentale

La zona d’ombra del lobbying comunitario (e nazionale) oggi è vastissima.
Si nasconde spesso dietro società di consulenza e di pubbliche relazioni, studi legali, intermediari dell’accesso ai fondi UE o think-tank. L’ex eurodeputato radicale e ora direttore dell’ufficio Confindustria di Bruxelles, Gianfranco Dell’Alba, invita a distinguere con attenzione «tra i lobbisti che sostengono i loro interessi di parte con le informazioni e quelli scorretti che elargiscono beni e servizi». Si inizia con le cene in ristoranti esclusivi come Chez Moi di Bruxelles o il Crocodile di Strasburgo. Si passa poi a doni costosi, fondi per la campagna elettorale, assunzioni di parenti e amici, fino alle bustarelle. Si vocifera perfino di festini con prostitute e gigolò.I gruppi di pressione più ricchi e potenti operano al servizio di imprese, banche e società finanziarie, rappresentandole singolarmente o attraverso le associazioni di categoria nazionali ed europee. Ma fanno lobbying anche Regioni, Comuni, sindacati, associazioni professionali, organismi religiosi. Potentissima nell’Europarlamento viene considerata la lobby trasversale dei gay, che riuscì a far revocare la nomina a commissario UE di Rocco Buttiglione dopo che aveva espresso giudizi critici sugli omosessuali.Nell’inchiesta europarlamentare sui voli illegali della CIA sarebbero scesi in campo addirittura lobbisti legati ai servizi segreti degli Stati Uniti e di altri paesi filo-USA, interessati a non essere coinvolti. Tra le poche lobby al servizio di interessi generali, gli ambientalisti appaiono l’unica con un certo peso. Per il resto l’influenza a Bruxelles e a Strasburgo dei comuni cittadini o dei consumatori resta minima rispetto ai gruppi di pressione al servizio di interessi privati.

(fonte: http://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/05/03/l%E2%80%99europa-delle-lobby-trasparenza-rinviata/)