venerdì 28 agosto 2009

La rappresentanza di interessi in UE, possibili richiami nella realtà italiana

La registrazione: un sistema su base volontaria. "Archivio pubblico delle lobby " Una formula tesa a rendere proficuo e trasparente il rapporto pubblico-privato durante i processi decisionali pubblici sia di carattere legislativo che amministrativo suggerisce la creazione un registro su base volontaria, assistito da incentivi. Una raccolta basica di dati riguardanti i soggetti portataori di interessi ed i loro rappresentanti potrebbe contenere utili informazioni sulle organizzazioni presenti nel territorio e sulle istanze per le quali esse agiscono nella relazione con l'istituzione pubblica. Potrebbe trattarsi di un archivio (telematico) conservato presso gli organismi pubblici di riferimento o persino una possibile agenzia nazionale riguardante i soggetti italiani, comunitari o extraeuropei che intendano rapportarsi con le istituzioni pubbliche di diverso livello per rappresentare particolari o diffusi interessi. La “registrazione” risulterebbe libera, non configurandosi come iscrizione ad un albo professionale; non dovrebbe quindi risultare obbligatoria e contemplare particolari oneri se non quelli legati alla trasparenza e sarebbe eseguita spontaneamente a seguito della concessione di opportuni servizi ed incentivi e per finalità essenzialmente pubblicitarie. Si osserva in proposito che alcuni dei nuovi Stati membri dell’UE stanno valutando l’ipotesi di introdurre sistemi obbligatori di registrazione in albi o elenchi pubblici per i lobbisti, ma questo non è stato finora l’indirizzo degli organismi comunitari e nazionali più evoluti (Bundestag). Lo Stato e così pure le Regioni italiane potrebbero invece, in assonanza con quanto attuato in sede UE, sviluppare e gestire un sistema di inserimento dati su base volontaria via Internet per tutti i gruppi di pressione ed i lobbisti che desiderano essere consultati sulle inerenti iniziative pubbliche. Il primo vantaggio per chi effettuasse questa facile “operazione trasparenza” potrebbe essere quello di essere volta per volta previamente avvertito (pere via telematica) qualora vi fossero delle consultazioni aperte sui temi di specificato interesse (per un esempio operativo in atto: http://www.ars.sicilia.it/edem/avvisami.jsp). Soltanto i rappresentanti dei gruppi registrati potrebbero allora giovarsi di queste preventive e tempestive informazioni ed altri benefici comunicazionali preordinati. I dati essenziali da fornire: la categoria o il soggetto rappresentati, la missione, le fonti di finanziamento, le somme impiegabili nell'azione di pressione. Giusto sarebbe accompagnare il "registro" con un "codice di condotta" da sottoscrivere dal rappresentante all'atto della registrazione. Dal punto di vista dell’opinione pubblica e del controllo sociale il registro assolverebbe alla essenziale funzione di trasparenza fornendo una descrizione generale e puntuale sulle attività dei soggetti attivi e dei gruppi che esercitano azioni di lobbismo presso le istituzioni nazionali e locali italiane. sintesi mbr